lunedì 1 febbraio 2021

 

CAPITOLO V

La mia vita di servo e schiavo di Lady Martina Kobra scorre serena, per quanto possa esserlo la vita di un sottomesso, scandita solo da percosse, sberle, degradazioni di ogni genere. Oggi ho pranzato con i soliti avanzi su cui ha sputato abbondantemente e sto ripulendo la cucina quando sento il suono del campanellino che mi richiama.
Accorro ma non faccio a tempo a prostrarmi ai suoi piedi che ridendo lei mi ferma: “Oggi si scopa vacca” mi dice con un ghigno e so cosa mi aspetta. Mi sposto accanto al tavolo, sollevo la mia minigonna di pizzo, mi piego a 90°, allargo le gambe, poggio il busto al tavolo e attendo. Non mi piace essere violato dietro, è una cosa che ho sempre odiato ma a lei non posso dire no… e poi come potrei? Non esiste una safeword, è stato chiaro sin dall’inizio il diktat impostomi. Se volevo servirla avrei dovuto accettare tutto e l’unica cosa che avrei potuto dire è “Basta, vado via!” che non avrebbe interrotto quanto stava accadendo ma avrebbe concluso definitivamente la mia esperienza, significando che non ero pronto e adatto per appartenerle. E questo non sarebbe mai accaduto… MAI. Lo avevo giurato a me stesso.



La sento arrivare dietro di me, mi sfila il dildo che porto sempre, schiaffeggia i miei glutei un paio di volte, poi con le mani li allarga, appoggia la punta dello strapon che indossa al mio ano e spinge con forza. Non è un gesto gentile ma un colpo secco che mi strappa un gemito, La sento dentro di me e mi mordo il labbro per non strillare. Poi inizia il suo movimento… fuori… dentro… fuori…dentro, accompagnando ogni spinta con frasi volgari e spregevoli.
Io stringo i denti, cercando di rilassare lo sfintere per sentire meno male mentre lacrime copiose rigano il mio viso. La Padrona mi sta scopando con rabbia, con forza, pensando solo, con quel gesto, a ribadire il suo potere, la sua totale egemonia nei miei confronti.


Tutto questo mi devasta psicologicamente e fisicamente, mentre in lei crea eccitazione che ad un certo punto si manifesta compiutamente. Sfila lo strapon dal mio ano, se lo slaccia dai fianchi e va a sedersi comoda in poltrona, urlandomi un “Vieni qui, zoccola” che mi fa sollevare dal tavolo e arrivare sino a lei per inginocchiarmi ai suoi piedi.
Mi prende per i capelli costringendomi ad alzare il viso, poi mi sputa in faccia con un disprezzo che sento reale. Dal tavolino a fianco prende una maschera e me la cala a forza sul viso. E’ una sorta di guaina in latex con solo due fori per il naso e la bocca, mentre non c’è alcun taglio per poter vedere e il nero più assoluto cala sui miei occhi. E’ una sensazione strana, spiacevole, claustrofobica. Di lì a poco sento Lady Martina spingermi in bocca una specie di dildo che viene subito fissato con una cinghia dietro la mia nuca. Mi afferra bruscamente per i capelli e tira la mia testa tra le sue gambe. Intuisco che sta indirizzando la parte esterna dello strap verso il suo sesso; lo intuisco perché ne sento il profumo pur se non me ne è permessa la visione. A quel punto inizia a guidarmi, sempre strattonandomi per i capelli, in un lento movimento avanti e indietro della mia testa. Conseguentemente lo strap fissato alla mia gag entra ed esce dalla suo prezioso sesso e questo la eccita; avverto il suo respiro aumentare di intensità e diventare più rapido. Anche il ritmo con cui mi guida a darle piacere accelera. Io assecondo il movimento impostomi dalla sua forte mano muovendo la testa sempre più velocemente. Il suo ansimare cresce mentre anche il mio respiro si fa affannoso per la fatica e la difficoltà con cui l’aria entra dai piccoli fori praticati sulla maschera.
Il tutto dura forse dieci minuti, poi improvvisamente sento un mugolio più forte, le sue coscie si serrano con forza intrappolando la mia testa e il suo bacino sussulta nell’acme del piacere. Geme a lungo tirandomi con forza i capelli, poi si abbandona sulla poltrona rilassata.
Ora tutto è immobile, cristallizzato. Io fermo tra le sue gambe, con la testa spiaccicata contro le sue parti intime, lo strap facciale ancora infilato nel suo sesso. Respiro l’afrore del suo piacere e sono felice per aver fatto godere la mia Padrona. Una nullità come me a cui è stato concesso l’ambito onore di regalare un orgasmo ad una divinità superiore. E restiamo così, inerti, come figure di vita quotidiana in un quadro di Rubens.
Poi questa sorta di incantesimo si spezza. Lei piega una gamba sino ad appoggiarmi un tallone del piede sulla fronte e spinge prima delicatamente, sino a quando lo strap esce dalla sua vagina, poi con forza, un’autentica pedata che mi fa ruzzolare indietro. “Raccogli tutto zoccola” mi apostrofa con la solita durezza “pulisci e sparisci da qui.





Mi slaccio la gag e sfilo la maschera di cuoio che mi fasciava il capo. Torno a vedere la luce ma non oso guardare in direzione di Lady Martina. Raccolgo lo strapon con cui mi ha violentato e la mia crestina da serva finita a terra; prendo il dildo rimasto sul tavolo e me lo infilo umilmente nell’ano, poi mi allontano a testa bassa, salutando sull’uscio della stanza la mia proprietaria con una ridicola riverenza che nemmeno vede.
Sono stato brutalmente abusato, umiliato, usato come un oggetto sessuale e chiunque sarebbe turbato da una esperienza simile, proverebbe imbarazzo e disagio per il livello di abiezione cui è stato portato. Ma io non ci riesco. Lo so, è assurdo, irragionevole, folle, ma sto bene, mi sento bene, stanco e provato ma sereno e felice. La mia vita ha un senso, sono ciò che volevo da sempre essere, un servo, uno schiavo, uno sguattero che si nutre di vergogna e patimenti. E oggi lo sono diventato e non mi interessa cosa possa passare nella mente del popolo benpensante. Non voglio più tornare indietro.
Sono questi i miei pensieri mentre lavo e risciacquo tutti gli oggetti che mi hanno dominato tanto profondamente e nel farlo mi rendo conto di sorridere, completamente perso nella mia lucida follia. Grazie Lady Martina Kobra.





 

1 commento:

  1. Lady Martina è la Padrona a cui tutto è concesso e per cui lo schiavo farebbe di tutto pur di assecondarla.
    Anche solo la vista delle Sue estremità rende qualsiasi schiavo felice.

    RispondiElimina

  Evento di  ScaccoMatto  Torino Durata: 4 h Femdom event Torino 23 Giugno dalle ore 20.00 alle ore 00.00 Comunicato di Dominio e Potere riv...