martedì 10 gennaio 2023

 

Ultimo capitolo

E’ finita. Tra poco tornerò a casa. Mi lascerò dietro questi 20 giorni densi di emozioni, frustrazioni, paure, dolori. Ma lo farò con la gioia di non aver mai ceduto, di aver resistito a tutte le vessazioni cui sono stato costretto, di aver messo sempre il desiderio di servire davanti a tutto.
Per la prima volta da quando sono qui mi vesto, indosso i miei abiti, gli stessi che avevo quando sono arrivato e che sono rimasti per tanti giorni in un armadio. Mi fanno uno strano effetto dopo tre settimane di nudità quasi totale. Il frusciare del tessuto sulla pelle mi fa quasi fremere.
Ripenso a poche ore fa quando ho preparato e servito per l’ultima volta il pranzo a Lady Martina Kobra, a come lei abbia raccolto i suoi avanzi in una ciotola piena d’acqua e dopo averci sputato dentro copiosamente me l’abbia sporta perché mi nutrissi davanti alo suo sguardo attento. Mai ho mangiato un qualcosa di così buono e sentivo quasi il suo sorriso nel vederla allontanarsi prima che mi mettessi al lavoro per riordinare tutto.
E ora è il momento di accomiatarmi e non nascondo che sento una emozione palpabile. Ho raccolto le mie poche cose in una borsa che ho lasciato vicino all’uscio di casa ed è con emozione che mi presento al cospetto di colei che è stata per 3 settimane mia Signora e Padrona. Faccio un umile inchino e poi mi inginocchio a testa bassa a circa due metri dalla poltrona in cui lei è comodamente seduta e sta usando il suo smartphone.
Non una sola parola o un cenno da parte sua e questo mi lascia immobile, nel silenzio, a godere ancora per un po’ quel senso di assoluta sottomissione che provo verso questa vera, autentica, unica dominatrice.
Poi sembra quasi scuotersi e accorgersi finalmente della mia presenza ma la sua reazione si limita ad un “Bene… sparisci e non farti mai più vedere!
Resto interdetto un attimo, certo di non aver ben compreso il senso di quelle parole, fino a quando riesco ad articolare qualcosa di confuso:”Si… Signora… io… non siete… stata contenta…” cerco le parole giuste per esprimere il mio smarrimento ma vengo subito interrotto: “Sparisci!... non voglio più vederti…Vai!


Non capisco. Il mondo mi sembra crollarmi addosso. Tutti i sacrifici, le sofferenze, le umiliazioni, il dolore che ho patito non sono bastati? Perché mi caccia così? Io sono smarrito senza Padrona e sento gli occhi farsi gonfi per lo sgomento che sto provando. Ma forse non è così… ho capito male… D’istinto avanzo verso la poltrona per afferrare le sue gambe, per stringerle, per chiederle misericordia, perché mi dica che non è così, che è rimasta contenta di me, che potrò servirla ancora. Ma non faccio in tempo a sfiorarla che un suo calcio violento mi colpisce sul viso e la sua voce ferma mi apostrofa duramente “Vattene pagliaccio…vattene via…ho detto che non voglio più vederti…
Allora è vero. E’ tutto vero. Tutto quello che ho patito e sofferto è stato inutile, ma perché? Dove ho sbagliato? Turbato, disorientato, disperato mi getto ai suoi piedi cercando ancora di arrivare alle sue estremità mentre le lacrime mi salgono copiose agli occhi. Vorrei urlare la mia disperazione ma riesco solo a singhiozzare cose confuse:”Nooo…no…la prego…la supplico…Lady Martina. Per pietà…noooo… non voglio perderla…non posso pensare di stare senza di lei…La pregoo…
Non posso continuare perché un altro calcio mi allontana da lei mentre la sua voce prende il sopravvento sui miei lamenti:”Sei penoso! Ma tu credi davvero che io fatichi a sostituire una cosa inutile come te? Schiocco le dita e di vermi come te ne trovo quanti ne voglio. Ti ho usato…. Ora sparisci!
Il dolore che sento dentro è assurdo, mi viene quasi da vomitare come se quelle frasi fossero calci durissimi al mio stomaco. Scoppio a piangere senza ritegno e inizio ad urlare disperato “No… no… la supplico. Ho bisogno di lei…la prego…non mi cacci così…ho fatto tutto.. tutto… tutto… per pietà.
Piantala” mi interrompe Lady Martina con tono perentorio. “Povero stupido. Adesso capisci cosa è veramente una Padrona… Una sadica… Sai una cosa? So quanto stai soffrendo e quanto soffrirai. E io godo di questo. Godrò ogni volta che penserò a quanto ti mancherò. Questo, stupido coglione, è il vero dominio. Prendere tutto e non dare nulla, non lasciare niente nemmeno le briciole…
Sono sconvolto da come stanno finendo questi giorni, non posso crederlo, la mia mente non riusce ad accettarlo. Singhiozzo ormai senza ritegno.Sono in ginocchio e affosso la testa tra le mani completamente disperato. Il contrasto tra la mia angoscia e la sua totale indifferenza mi ferisce ancor più dell’idea di non poterla rivedere mai più.
Sparisci!” è ancora un suo ordine a scuotermi da quell’immensa desolazione. Non so come ma raccolgo ancora le mie poche forse residue e cerco di risollevarmi. Riesco ancora a salutare la mia carnefice con un sempre umile “Buonasera Lady Martina….grazie…” che cade nel nulla. Sulla porta del salottino trovo ancora l’energia per un ultimo inchino e mi avvio nel corridoio. A metà strada depongo ancora un bacio all sue scarpe come ho fatto mille volte in questi incredibili giorni. Poi raccolgo la mia borsa da terra e apro la porta di casa. Mi volto per un ultima volta indietro sperando in un suo richiamo, in una voce che mi dica che è stato tutto un sadico scherzo, ma solo il silenzio risponde al mio sguardo.
Esco e scendo in strada. Mi fermo a respirare l’aria fresca della sera cercando di asciugarmi gli occhi. Ho vissuto ciò che avrei sempre voluto vivere, mi rendo conto di essere stato felice per 21 lunghissimi giorni in cui finalmente ero me stesso.
Ma ora so davvero cosa vuol dire essere Padrona…. Ed essere schiavo



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