mercoledì 14 settembre 2016

18 giugno 2016 Cena con amiche ^_^



Sono riuscito ad arrivare quasi in tempo alla cena organizzata dalla mia Padrona. Purtroppo quel quasi è bastato per indispettire le tre Signore presenti e in effetti me ne sono reso conto abbastanza presto quando mi sono avvicinato per il rituale baciamano.  Con una certa foga ho appoggiato le mie labbra sulla mano di ognuna della Signore, ma non appena finiti i convenevoli, ho sentito una delle Signore rivolgersi alla mia Padrona e lamentarsi della mia incapacità di eseguire correttamente il baciamano. La mia Padrona non si è fatta pregare più di tanto e avvicinatasi a me, mi ha mollato un sonoro ceffone che ha cancellato il sorriso di compiacimento che stavo sfoggiando incautamente in quel momento. "Come si esegue il baciamano, cagna" mi grida la Padrona con un'espressione sul volto del tutto poco amichevole: "te lo sei già dimenticato, lurida puttana", aggiunge accentuando il tono minaccioso. 



Ero soddisfatto di essere riuscito ad arrivare "quasi" in tempo, pensavo che il mio baciamano fosse stato, se non impeccabile, almeno degno di apprezzamento. In effetti avevo esagerato nel desiderio di mostrarmi rispettoso e sottomesso e non mi ero preoccupato di eseguire il baciamano senza appoggiare le labbra sul dorso della mano delle Signore e questo le aveva indispettite, o forse le Signore avevano preso la palla al balzo da questa che secondo me era stata una lieve mancanza, per affermare la loro Superiorità nei confronti di uno schiavo che  avrebbe dovuto servirle per tutta la sera. Così facendo, in effetti, mi avevano fatto sentire la mia "inferiorità", non nel senso che pensavo davvero di essere inferiore a loro, ma nel senso che da quel preciso momento dovevo realizzare che effettivamente mi trovavo nella posizione di inferiorità in cui  le Signore mi volevano collocare.  Si sa che nella fantasia tutto appare sempre lineare e rivolto al tuo piacere. Ma quando si passa dalla fantasia alla realtà, ti accorgi che per quanto piacevole sia vedersi spinti ne ruolo di servo, il vero piacere appartiene alle Signore, che in quella situazione sono davvero le Regine che tutto possono, mentre tu pur godendo del loro piacere, incominci a capire che la serata andrà nella direzione che le Signore vorranno darle e non in quella che tu avevi immaginato.



Ripetuto il baciamano, questa volta con molta cura di non sbavare la mano delle Signore e allontanato dal mio viso ogni cenno di sorriso, sostituito da un'espressione di umiltà foriero di autentica volontà di sottomissione, attento a mantenere lo sguardo rivolto verso i piedi delle Signore, mi sento ordinare perentoriamente dalla mia Padrona  di spogliarmi. Va bene, penso nella mia mente di essere inferiore, ma mi devo proprio spogliare? (mi domando tra me e me) In fin dei conti la mia Padrona mi aveva sì ordinato di spogliarmi in altre occasioni, ma non lo aveva mai fatto in presenza di altre Signore. Tuttavia, non mi attardo in quei pensieri e inizio a spogliarmi. Non capisco se mi vuole completamente nudo o se intenda "spogliare" nel senso di togliti la camicia  e i pantaloni, ma anche questa volta non mi attardo ad approfondire che cosa abbia  voluto dire veramente la Padrona con "spogliati", e mi denudo completamente. Mentre lo faccio, la Padrona allunga il braccio e quasi senza neanche guardarmi mi allunga un grembiule e mi dice: "indossa questo".  Ho già capito tutto, meglio non esitare e subito mi lego il grembiulino attorno alla vita in modo che mi copra la parte davanti, mentre lascia inevitabilmente scoperto il mio sedere. Mi sembra una situazione piuttosto ridicola e volentieri ne farei a meno, ma non lo do a vedere. D'altronde è proprio quello, penso tra me e me, che vogliono. Un servo umile e sottomesso e quale miglior modo di mettere le carte in tavola sin dall'inizio se non quello di mettere lo schiavo in uno stato di inferiorità psicologica provocata anche da quell'aspetto tutto sommato ridicolo di un uomo nudo con un grembiulino che gli lascia il sedere scoperto e che si deve accingere a servire una cena alle tre Signore?




La cena vede le Signore cibarsi di prelibati bocconcini di sushi, tempura, uramaki ed altre prelibatezze asiatiche mentre io saltello un po' di qua e un po' di là per cercare di accontentarle tutte e tre. Loro però si divertono a mettermi in difficoltà: sembra quasi che siano alla ricerca di una ragione per umiliarmi, per punirmi, anche se io so che non hanno bisogno di nessuna ragione per farlo. Ma si divertono di più in quel modo. Io cerco di sdrammatizzare per non sentirmi così "inferiore", cerco insomma di gestire la mia sottomissione, che pure desidero, ma che allo stesso tempo vivo sempre con disagio, quasi con vergogna, perché mi sento un po' ridicolo. E in effetti le Signore si divertono proprio a farmi sentire ridicolo.



Servo nei piatti di ognuna delle Signore, cerco di non dimenticare di riempire i calici di vino, provo ad anticipare le richieste, ma per quanto mi sforzi, tre sono troppe, c'è sempre qualcosa che mi sfugge e la reprimenda arriva sferzante e caustica. Se combino qualcosa di più serio, la mia Padrona non ci pensa due volte, mi schiaffeggia sonoramente, facendomi sentire tutta la mia inferiorità (appena mi schiaffeggia, mi viene naturale di riprendere un'espressione più seria, meno sorniona), forse proprio quella che le Padrone vogliono vedere stampata nel viso dei loro schiavi. 



Non penso a mangiare, io, ma la mia Padrona invece pensa di rifocillarmi e prende un po' di cibo che però, insieme con una delle sue amiche, lascia cadere su un vassoietto che la sua amica aveva appoggiato sul pavimento. "Be' cosa aspetti, cagna, mangia"  mi ordina la Padrona. Io guardo il pavimento e capisco che anche quel gesto di generosità della Padrona nel concedermi di assaggiare un po' del suo cibo diventa un'occasione per Lei e le altre due Signore, per rammentare il mio stato di inferiorità. "Cosa fa la tua cagna, non mangia? chiede ironicamente la sua amica. Anche lei si sta divertendo nel vedere il mio disagio. "Su"  aggiunge " non vuoi mangiare?". Il suo sorriso ironico e quello della mia padrona mi trafiggono come aghi che si infilano nella mia carne. Capisco che non posso tergiversare e con "non chalance" mi inginocchio e avvicino il mio viso al vassoietto. Provo ad avvicinare le mani per agguantare il boccone, ma l'amica della mia Padrona mi ferma subito: "cosa fai?  niente mani, hai capito?" Mi rassegno e agguanto il cibo con la bocca, come un cane, e in quel momento sento le Signore che ridono e commentano: "proprio come la cagna che sei". E continuano a parlare tra di loro: "è una lurida cagna, ma  anche una troia succhiacazzi" commenta la mia Padrona e la sua amica di rimando: "davvero, non lo sapevo, se me lo dicevi portavo anche il mio schiavo e così ci divertivamo un po' a farglielo succhiare il cazzo del mio schiavo".



E' chiaro che io non ho voce in capitolo, ma la mia padrona vuole divertirsi ancora. "Certo" le risponde e rivolgendosi a me mi chiede "cosa sei tu" Io rispondo, "il suo schiavo Signora", " si certo, ma che altro sei?" Mi guarda minacciosa, vuole una risposta specifica, e dopo una frazione di secondo in cui cerco di capire quale risposta si attende, pronuncio le parole che vuole sentire "un sottoschiavo, Signora". Tutte e tre ridono e la mia Padrona conferma: "ecco, è quello che gli dico che è, non è neanche uno schiavo, ma un sottoschiavo, meno ancora degli altri miei schiavi". "E' un sottoschiavo succhiacazzi" puntualizza.  Ridono, ridono di gusto. Hanno colpito nel segno. Mi sento proprio umiliato. La mia Padrona sa bene come schiacciarmi, ma sa anche che quando mi tratta così, anziché ribellarmi come penso dovrei fare, mi sento ancora più incatenato.



Durante la cena mi ritrovo ad essere il bersaglio degli scherzi delle Signore. Il loro divertimento e il loro piacere è palese quando mi vedono in difficoltà nel servire ora l'una, ora l'altra Signora o ancora la mia Padrona. Ogni tanto mi danno da mangiare un boccone, ma lo lasciano cadere nella ciotola e si divertono a vedermi mangiarlo come un cane. Lasciano cadere del wasabi in quantità non piccola. "Be' cosa fai non mangi, cagna?" mi chiede una delle Signore, di fronte alla mie esitazione nell'ingerire il wasabi che, come tutti sanno,  è  molto  piccante. Interviene ancora la mia Padrona: "lurida cagna, mangia tutto quello che hai nel piatto, hai capito, stronza?" e poi aggiunge: "le brutte figure che mi stai facendo fare, non rimarranno impunite". Ovviamente ridacchiano tutte e tre e il loro sadico divertimento consiste proprio nel vedermi così indeciso sul da farsi, eppure desideroso di non fare sfigurare la mia Padrona. Naturalmente ingurgito il wasabi e subito sento una fiammata tornare indietro e attraversarmi la gola e la bocca e subito dopo le narici. Non riesco a contenermi e incomincio a tossire, mentre le sento tutte e tre ridere a squarciagola. La mia Padrona fa il gesto di darmi qualcosa da bere, ma invece di avvicinare il flutte alla mia bocca lo avvicina alle sue labbra e ne sorseggia  il vino poi mi prende per un orecchio e tirandomi a sé, mi dice: "apri la bocca, puttana". La apro, so già quello che succederà ma oramai sono addestrato a ricevere il liquido contenuto nella sua bocca e infatti di lì a poco, sento il vino che fuoriesce per entrare nella mia bocca. Sento talmente forte dentro di me questo senso di sottomissione, che il vino che la Padrona mi sta sputando nella mia bocca, lo ricevo consapevole del mio stato di inferiorità e lo trangugio pieno di gratitudine verso di Lei. Quel gesto della mia Padrona era stato uno dei numerosi gesti con cui la mia Padrona sigla periodicamente il Suo potere sullo schiavo. Un potere che la mia Padrona considera un diritto di ogni Padrona e che non ammette deroghe, non ammette eccezioni. Lei gode nell'esercitare il suo potere sullo schiavo, e per quanto noi schiavi si vorrebbe gestire la nostra sottomissione per ottenere il nostro piacere, devo riconoscere che è proprio questa sua concezione del dominare uno schiavo che alla fin fine mi lega a Lei. Il suo schiavo lo vuole in un certo modo e per quanto a me non piaccia qualche volta  quello che la Padrona vuole,  mi attrae pur nondimeno questa Sua capacità di non lasciarsi manipolare dallo schiavo.
Continua....

  Evento di  ScaccoMatto  Torino Durata: 4 h Femdom event Torino 23 Giugno dalle ore 20.00 alle ore 00.00 Comunicato di Dominio e Potere riv...