La Signora e la sua amica sedevano sul
divano. Il compito che mi era stato affidato era quello di prendermi cura dei
loro piedi, massaggiandoli. Alternativamente l'una e l'altra, il destro e il
sinistro. Nel frattempo discutevano tranquillamente delle loro cose e di varie
persone che conoscevano, finché l'argomento cadde sull'addio al nubilato di una
nipote. "Sai cosa sarebbe divertente?" disse l'amica. "Avere la
tua troia per un addio al nubilato." "Sarebbe divertente in
effetti" rispose la Signora ridendo. "Immagini quanto userebbe la
lingua?" Risero di gusto a quel pensiero. "Sarebbe un peccato però
usarla solo in quel modo..." "Infatti, dovrebbe essere usata anche
dietro." "Il problema è che molte non vorrebbero farlo."
"Mi viene in mente un gioco molto divertente." "Quale?"
"Una variante del gioco della bottiglia. Chi perde deve indossare lo
strapon e infilarglielo dietro". Risero immaginandosi la scena.
"Secondo me qualcuna ci prenderebbe gusto!" Risero nuovamente.
"Guarda un po', alla mia troia si è rizzato al pensiero di questi
giochi". La Signora aveva infatti notato la mia erezione. Prese a
titillarmi col piede.
"Mi sa che hai voglia di venire, vero zoccola?"
"Si Signora". "Non ancora. Voglio giocarci." Dopo averlo
stuzzicato col piede lo passò all'amica, che dopo averci giocato lo restituì.
Presero a palleggiarselo ridendo. Quindi la Signora lo cosparse di lubrificante
e prese a stimolarlo. L'amica preferì restare a guardare, ridacchiando per le
mie espressioni di piacere. Ero completamente in potere della mia Signora.
Desideravo la liberazione, ma ugualmente speravo che quel gioco non finisse
mai. Più tardi, sulla via del ritorno, avrei realizzato quanto profonda e
sconvolgente fosse stata la mia discesa nei sotterranei della sottomissione. La
mia Signora mi aveva dato in uso come una puttana a una donna che non avevo mai
visto prima, né avevo potuto scegliere, senza preavvertirmi, in quanto questo
rientrava nei suoi diritti padronali. Mi avevano esaminato, saggiato e
sottomesso, prendendosi ogni sorta di piacere e usando di me in qualsiasi modo
avessero voluto, senza concedermi neppure il privilegio di vedere la loro
nudità. Mi era sto imposto il nome e il ruolo di troia sottomettendomi a
prestazioni che quasi ogni donna avrebbe rifiutato. Soprattutto, io avevo
accettato quel ruolo consapevolmente, obbedendo e accettando ogni cosa,
confermandomi in questo la brava cagna che evidentemente ero. Dopo quello, me ne
resi conto, non avevo altra scelta che obbedire a qualsiasi ordine mi fosse
stato imposto, accettando definitivamente nella pratica quel ruolo di zoccola
che la mia Signora aveva scelto per me. Ma in quel momento ero troppo eccitato
e soggiogato per poter ragionare lucidamente. Ero consapevole solo di essere un
giocattolino a disposizione della mia Signora. Che infine decise che avrei
dovuto offrire il mio ultimo spettacolo alla sua amica: segarmi davanti a loro,
muovendo il bacino avanti e indietro come un coniglio in calore. E venire in un
bicchiere, da cui avrei dovuto brindare in loro onore, ingoiando tutto il
contenuto fino all'ultima goccia. FINE