martedì 27 luglio 2021

CAPITOLO VIII

 Domani finirà il mio periodo a servizio di Lady Martina Kobra; quasi un mese in cui non sono mai uscito di casa, non ho mai visto la luce del sole, non ho sentito amici o colleghi ma ho vissuto totalmente isolato dal mondo esterno, fatta salva qualche telefonata coi miei figli che lei mi ha concesso, ma sempre alla sua presenza. Oggi è stata una giornata normale, per quanto normali possano essere le giornate che sto vivendo. Ore di lavoro, sottomissione, umiliazioni, botte che mi hanno sfinito, sfiancato e, dopo il digiuno serale che la Padrona ha voluto per me, non vedo l’ora di potermi abbandonare al mio giaciglio, chiudere gli occhi e smettere di pensare a tutto questo.

Invece non potevo nemmeno immaginare cosa stava per capitarmi. Verso le 21 sento Martina Kobra prepararsi per uscire, poi, quando è pronta mi viene accanto e, senza una parola, mi mette una ball gag, fissa il guinzaglio al collare, apre la porta di casa e mi strattona dietro di lei. Che accade? Sono sconvolto dalla paura mentre cerco di non ruzzolare lungo le scale seguendola. Arriviamo al portoncino del piccolo condominio in cui abita che lei apre trascinandomi a 4 zampe all’esterno. Dio mio! E se qualcuno ci vede? Il cuore sembra esplodermi nel petto per la paura. Lady Martina apre il baule della sua auto e con un calcio mi fa capire che devo entrarci. Io obbedisco sempre più terrorizzato da quegli eventi inattesi.

Mi rannicchio letteralmente terrorizzato mentre lei sale a bordo e la vettura inizia a muoversi. Vorrei urlare per la paura… dove mi sta portando? Perché? Cosa accade? La confusione regna sovrana nella mia testa. Il viaggio dura più di mezz’ora, durante la quale mi copro con un plaid trovato nel baule, perché la temperatura è scesa e il freddo è pungente.
Quando finalmente l’auto si ferma e il motore viene spento attendo con ansia, ma il baule resta chiuso e sento i passi di Lady Martina allontanarsi. E non mi resta che aspettare, il tempo che passa lentissimo, il freddo che mi fa rabbrividire e da cui cerco di ripararmi appallottolandomi sempre più sotto quella sottile coperta.
Mugolo di paura quando finalmente il portellone si apre e posso incrociare lo sguardo della Padrona.


 “Scendi vacca” mi sprona mentre riprende in mano il guinzaglio e mi strattona giù dall’auto. Un po’ anchilosato letteralmente crollo fuori dal bagagliaio fermandomi in ginocchio a terra e senza osare alzare lo sguardo. Poi, tirato con forza per il guinzaglio, inizio a muovermi a 4 zampe dietro di lei. Vedo un casolare isolato, la seguo sotto un porticato ai lati dei quale vi sono finestre da cui vedo luci accese e sento arrivare voci e rumori. Bruscamente Lady Martina si ferma e apre una porta trascinandomi dentro un locale. Io non oso alzare lo sguardo da terra ma sento il brusio diminuire intorno a me.
Questa è la troia di cui vi avevo parlato” dice a gran voce Lady Martina mettendomi un piede in testa e schiacciandomi la faccia al suolo. Alle sue parole sento in risposta un mormorio di commenti e risolini diffusi. “Ecco a voi l’essere più patetico che possa esistere…vedete come si può addomesticare un servo in un mese? ALZATI SCROFA!” mi urla scalciandomi sulla guancia. Affannato e con fatica mi rimetto in piedi e mi rendo conto di avere intorno forse una decina di persone, comodamente sedute e che stanno puntando i loro sguardi su quella patetica caricatura di essere umano.
Lady Martina mi slaccia la gag apostrofandomi:”Dì ai miei amici da quanto sei in castità…”. Io tentenno un attimo, ma subito un colpo di frustino mi sprona a rispondere “Da… Da…Da un mese Signora”. Immediatamente un altro colpo di frustino si abbatte sulla mia schiena “A loro devi dirlo!”.
Deglutisco a fatica quasi a voler mandar giù tutta l’umiliazione che provo:”Da... un mese Signori”. “Amici, cosa vogliamo fare di questo povero perdente? Dopo un mese lo facciamo sfogare?” riprende la Padrona mentre io tremo squassato dalla vergogna. Ne segue un consenso ilare fatto di risate sguaiate e frasi che mi arrivano da troppo lontano nella trance in cui sono caduto.
Un consenso che Lady Martina accoglie prima lanciandomi una piccola forbice perché possa tagliare la fascetta che blocca la mia cintura di castità, poi un paio di sue scarpe vecchie e usatissime, spronandomi con disprezzo:”Forza vacca, fai vedere ai miei amici come sai scopare bene.


E’ un qualcosa che mi aveva già fatto provare un paio di volte nel mese passato con lei, insegnandomi che le nullità godono così. Dovevo con la mano sinistra sorreggere una sua scarpa a livello del mio inguine e cercare di penetrarne, col mio cazzetto flaccido, la punta tronca da cui escono le dita come fosse una vagina, e con la destra schiacciare l’altra scarpa contro il naso e respirarne a fondo il profumo.
E così feci, ad occhi chiusi, in un oblio di vergogna, scatenando l’ilarità generale e iniziando a piangere senza ritegno. Ovviamente a nulla valevano i colpi di frustino della Padrona che mi spronavano; sono impotente e mai sarei riuscito a compiere quel perverso atto sessuale. Dopo 10 minuti di schermi, derisioni e dileggi per quel ridicolo spettacolo, fu Lady Martina, con una frustata più forte delle altre, a fermare lo spettacolo:”Basta bestia, i miei amici ti avevano donato la possibilità di avere un orgasmo e tu l’hai rifiutata… sei indegna. Vergognati!”. Così dicendo mi ributtò a terra, fissò con un’altra fascetta la gabbietta al mio ridicolo pene, obbligandomi alla fine a scusarmi e ringraziare i suoi amici. Mi condusse da ognuno a baciarne le scarpe, forzandomi a trovare parole sempre nuove per ringraziarli. Poi con poderosi calci nel culo mi spinse fuori dal locale e, lungo il vialetto, sino alla macchina.
Fui rimesso nel baule dove rimasi una ventina di minuti, il tempo in cui, ne sono certo, la Padrona tornò dai suoi amici per salutarli e ridere ancora di me. Poi la sentii tornare all’auto, avviare il motore e partire.
Quell’incubo era finito, tra un po’ avrei potuto riposare e domani sarebbe tutto finito, ma non riuscivo a smettere di piangere.

  Evento di  ScaccoMatto  Torino Durata: 4 h Femdom event Torino 23 Giugno dalle ore 20.00 alle ore 00.00 Comunicato di Dominio e Potere riv...