martedì 27 novembre 2018

Serata 1 giugno 2018 (IV Parte )

Ad un certo punto la Padrona si rivolse ai suoi amici e chiese: "vediamo cosa è rimasto in testa a questa lurida cagna". Mi liberò dalle catene che mi bloccavano i polsi. Guardai la mia Padrona, che, sorridendomi, mi afferrò un capezzolo, lo strinse e guardandomi negli occhi mi chiese: "ti ricordi la regola numero sette?". Un istante di silenzio, mentre io cercavo nella mia memoria quale era quella regola, ma siccome non reagivo, la Padrona mi gridò: "in ginocchio, troia succhia cazzi, non ti ricordi più niente?" Mi spinse sulle mie ginocchia stringendomi un capezzolo, mentre io mi contorcevo dal dolore, ma mi guardavo bene anche solo dal fare un cenno per liberarmi da quella presa. Finalmente fui in ginocchio e la Padrona mollò il mio capezzolo.

Ora mi ricordavo perfettamente la regola numero sette: dovevo rimanere in ginocchio aspettando che la Padrona mi desse l'ordine di succhiare un cazzo. E mentre pensavo a questo, vidi avvicinarsi verso di me l'amico Master della Padrona. Ormai davanti a me, lo vidi slacciarsi il pantalone, lo vidi tirare fuori il suo membro e spingerlo verso le mie labbra. Io, sapevo cosa dovevo fare, aprì la bocca senza fare resistenza e senti il suo cazzo che riempiva la mia bocca. Il tutto sotto gli occhi trionfanti della mia Padrona. Incominciai a sentire il cazzo che mi riempiva la bocca e che andava avanti e indietro, mentre la voce della Padrona diceva: "su, troia, su. Datti da fare. Fai il tuo dovere". Mi accorsi che anch'io assecondavo quel movimento. Poi senti l'amico Master della Padrona che mi stringeva la testa con le mani e me la teneva ferma, mentre lui accelerava il movimento avanti indietro e in quel momento sentì qualche rantolio della sua voce e subito dopo la sua sborra incominciò a riempirmi la bocca. Stava venendo dentro la mia bocca e non mollava la mia testa finché non vuoto tutto il suo sperma nella mia bocca. Volevo sputare quella cosa lì. In quel momento sentì la voce della mia Padrona che diceva: "non sputare neanche una goccia, hai capito, troia succhia cazzi che non sei altro?" e poi "fammi vedere, apri la bocca". Aprì la bocca e lei mi guardò negli occhi e poi mi sputò dentro la bocca e disse: "adesso puoi inghiottire, tutto" e si mise a ridere.


Io ero rimasto in ginocchio senza saper cosa fare. Quel sapore in bocca mi disgustava. Avrei voluto sputare tutto e invece ubbidì a quell’ordine e inghiottì tutto mentre, la Padrona e il suo amico, mi guardavano divertiti. Per accrescere la mia umiliazione l'amico Master della Padrona incominciò a strofinarsi il suo cazzo sul mio viso per ripulirsi."Ecco" disse lui "come succhia cazzi vali proprio poco". E la mia Padrona "che voto gli daresti a questa cagna. Arriva alla sufficienza?". "No, proprio no. Gli darei al massimo un quattro. Ho dovuto fare tutto io". "Hai sentito, lurida cagna, non servi neanche come succhia cazzi. Te l'ho detto dovrai imparare, se no, saranno dolori per te". Il suo amico con un sorriso sadico, intervenne dirigendosi alla mia Padrona: "Se vuoi me lo cedi per un paio di giorni e ci penso io a farlo diventare una vera troia succhia cazzi." e poi aggiunse "ti ricordi la tua ultima cagna? neanche lei valeva gran che, comunque già meglio di questa". Poi continuò: "Ma dopo il corso accelerato nel mio dungeon, hai visto che bei progressi ha fatto". "Lo so" rispose lei "avevi fatto un ottimo lavoro e lo sai quanto ci tengo a te e alla tua collaborazione. Vediamo come va avanti questa cagna, ma se non fa progressi velocemente, te lo mando di sicuro per qualche giorno".

Continua...

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