I primi pa$$i della mia $i$$yna!
parte 3
La
cena proseguì ancora, tra cambi di canale e scherzi sul mio stato, foto,
apprezzamenti e carezze. Tremavo, non avevo più forze, lacrime scendevano dagli
occhi copiosamente per l'intensità e la sofferenza di quegli istanti. Il
telecomando “mi spense” ma non cambiò il fatto che io sentissi il corpo tremare
in continuazione. La pompettà si sgonfiò dentro di me, facendomi sospirare
mentre mi toglievate anche le bacchette.
-
Tanto la sua lingua serve solo a una cosa, visto che non parla molto questa
puttana! - le Sue parole furono decisamente d'effetto e mi fecero passare un
brivido lungo la schiena.
- E
che ci frega, tanto le puttane mica devono parlare no?
Risate..
curioso come malgrado quelle risate e quel profondo senso di umiliazione, in
realtà io mi sentissi bene... del resto come non farlo se le risate erano
derivanti dal Suo piacere e divertimento.
- Le
diamo da mangiare? Poi ci accomodiamo un po' sul divano! - chiese alla Sua
ospite.
-
Cosa mangia?
-
Oggi è a dieta... yogurt bianco!
Non
ebbi nemmeno la forza di domandarmi nulla. Mi ordinò di alzarmi, la coppetta di
yogurt sul tavolo, aperta e accanto un cucchiaino. Iniziai a tremare quando le
vostre sedie si misero accanto a me, davanti per l'esattezza.
La
Sua mano mi afferrò per i genitali, accompagnati da un guaito e sospiro...
sentivo la lingua intorbidita e dolorante. L'altra mano spinse il plug,
facendomi sussultare e guaire di nuovo. Lo pompò nuovamente, le ginocchia
tremarono... una, due... tre... quattro... cinque... sei...i guaiti non smettevano
anzi... sette, otto... lo sentivo premere e spremere dentro. La Sua amica era
accanto a Lei, gambe incrociate ad osservare da vicino e guardarmi negli occhi,
curiosa e divertita. Io volevo scappare e nascondermi nel luogo più angusto del
pianeta.
Sentii
la Sua mano iniziare ad accarezzarmi mentre agitava il plug dentro di me...
mugolii uscivano dalle mie labbra mentre cercavo di trattenermi e resistere.
-
Prendi lo yogurt cara, che ora mungiamo la vacca!
Ancora
lacrime dagli occhi, non volevo pensarci, volevo riuscire a controllare quel
momento come non mai. Non volevo perdere il controllo. Ma il plug esercitava
troppa pressione e sentii i miei umori iniziare a fluire copiosi, accumulati da
ore dentro di me, spremersi fuori senza possibilità di arrestarsi.
Quando
sentii il plug sgonfiarsi la Sua voce mi invitò a sedermi. Eravate entrambe
davanti a me, la Sua amica aveva il gomito sul ginocchio e il mento appoggiato
sul palmo della mano e mi fissava incessantemente mentre Lei girava lo yogurt.
-
Apri la bocca
Un
cucchiaino di yogurt misto ai miei umori mi riempì la bocca.
-
Gustalo, tienilo in bocca, e poi ingoia.
Chiusi
gli occhi, sentii altre lacrime scorrere mentre eseguivo. Deglutii con un
visibile sussulto.
-
Brava! Ancora!
Stavolta
ci fu anche un altro colpo di flash che accompagnò prima il cucchiaino che si
avvicinava, e poi il momento in cui deglutii. Ci fu un po' di silenzio,
raccolsi le forze per aprire gli occhi e guardare davanti a me... forse era
finita? Tutt'altro mi ritrovai a vedere che nel frattempo ai miei umori nello
yogurt iniziava a mischiarsi anche la vostra saliva, mentre sputavate nello
yogurt, prima che venisse girato e nuovamente avvicinato alle mie labbra.
-
Mangia, troia!
Guaii,
presi in bocca quella cucchiaiata e cominciai a sentire il sapore leggermente
alterato. Ci furono altre occhiate, cucchiaiate e foto mentre finivo il
barattolino.
-
Bene... munta l'abbiamo munta, mangiare ha mangiato... ora ci rilassiamo un
po'!
E
dopo averlo detto ha accompagnato la Sua ospite sul divano, buttato un cuscino
per terra, per poi tornare a prendermi e portarmi davanti al divano, facendomi
inginocchiare sul cuscino. Non riuscivo ad alzare gli occhi, mi vergognavo in
maniera oltremodo insopportabile. Tremavo, continuavo a respirare
affannosamente e lentamente, incapace di pensare. Volevo nascondermi, lo volevo
tanto, ma ero lì, accanto a Lei, e solo la Sua presenza bastava per trattenermi
sul posto e rendermi impossibile la fuga... renderla non necessaria almeno. Ero
lì, davanti a Lei e la Sua ospite, mentre parlavate... non so nemmeno di
cosa... il sangue pompava così intensamente nelle orecchie che non sentivo
nemmeno cosa steste dicendo... la vergogna ed umiliazione mi aveva privato di
qualsiasi senso che mi permettesse di capire chi fossi o dove fossi così come
lo percepivo qualche ora prima. Ero a qualche centimetro dal divano, potevo
sentire il calore dei Suoi piedi scalzi attraverso la calza sulla coscia. La
Sua ospite si stava rilassando con un bicchiere di vino in mano, e mentre
parlava con Lei di qualcosa che non riuscivo a sentire, si tolse le scarpe e
appoggiò anche lei i piedi sulla mia coscia, facendo tuttavia correre un piede
sui miei genitali, stuzzicandoli e risvegliando di nuovo la sensibilità.
Guardai i Suoi occhi, sperando che mi vedesse, la gola completamente strozzata,
e Lei mi guardò fugacemente, incrociò il mio sguardo ma subito tornò con
l'attenzione alla conversazione. Era chiaro che non fosse assolutamente
preoccupata dal fatto che fossi nuovamente stuzzicata dalla Sua amica. Dopo
qualche minuto il Suo sguardo incrociò nuovamente il mio, sentivo i miei occhi
socchiudersi per l'intensità di quel gesto col piede, e notai che si chinava
verso di me. Tirò leggermente in avanti il guinzaglio, facendomi chinare in avanti,
e si allungò dietro di me... scoprendo che lo faceva per gonfiare nuovamente
quel plug e accenderlo alla massima velocità.
CONTINUA...
CONTINUA...
splendido racconto.. già letto 3 volte.. o 4 ?? Bellissimo il momento dell'assaggio dello yogurt !
RispondiEliminaCiao boot... allora intuisco che ti piace lo yogurt? ^_^
RispondiEliminaBellissimo racconto! Adoro lo yogurt... soprattutto se "condito", ma non solo dalla saliva della Domina...
RispondiElimina